Link “Il «work life balance» è una risorsa irrinunciabile: ecco perchè”
LA RISPOSTA è migliorare la retention dei talenti, ma anche aumentare il livello di engagement di chi lavora nell’organizzazione.
Ci sono studi diversi studi che dimostrano questa teoria, in prticolre una ricerca realizzata su scala globale da Gympass e Xerox verifica che nel 2016 il 69% delle aziende multinazionali del pianeta ha sostenuto una strategia globale per il benessere dei propri dipendenti. Nel 2008 questa percentuale era ferma al 36%.
Dall’indagine emerge inoltre come il primo motivo che spinge le imprese a sviluppare programmi di “wellbeing” sia il miglioramento della produttività dei dipendenti (voce citata nel 59% nei casi) e il secondo sia l’obiettivo di aumentarne il coinvolgimento e l’impegno nei confronti dell’azienda (56%).
Seguono la fidelizzazione (54%), la promozione di mission e valori aziendali (49%), la riduzione dei costi legati alla salute (45%) e un rafforzamento del branding (38%).
Ecco perché il «work life balance» va considerato parte integrante della value proposition aziendale e perché è strategico credere nell’efficacia della cultura del benessere legata all’attività lavorativa e professionale